Giovane e bella
di Francois Ozon
con Marine Vacth, Geraldine Pailhas, Frederic Pierrot
Francia, 2013
genere, drammatico
durata, 94'
di Francois Ozon
con Marine Vacth, Geraldine Pailhas, Frederic Pierrot
Francia, 2013
genere, drammatico
durata, 94'
La fortuna aiuta gli audaci. Deciso ad affrontare una trama pruriginosa ed
a rischio di fraintendimento Francoise Ozon si ritrova aiutato nel
lancio della sua pellicola dalle cronache italiane che raccontano casi
analoghi a quello della protagonista di "Giovane e bella", una ragazza
minorenne che di prostituisce senza averne la necessità. Un tema quello
dell prostituzione giovanile che il cinema francese aveva già affrontato
attraverso il piglio sociologico di un film come Elle", uscito nelle nostre sale con scarso successo nonostante la presenza della diva Binoche. In
questo caso invece l'occasione dello scandalo
e' fornito dai turbamenti della giovane e bella Isabelle in conflitto
con i genitori ed insoddisfatta dei propri coetanei dopo una prima volta
consumata in una splendida cornice balneare. Iniziati per caso Isabelle
inizia ad apprezzare i brividi e la novita' di quegli incontri, a cui
la ragazza si dedicata con insospettabile piacere. Una ronda che
diventerebbe autentica professione se la morte di un cliente non
mettesse in moto le indagini della polizia e la conseguente scoperta dei
genitori dell'attività della figlia.
Dopo
"Nella casa" Ozon ritorna al tema dell'adolescenza considerato
attraverso le attrattive del corpo femminile, ma questa volta la paura
ed il desiderio connesso con le pratiche di Isabelle sono inserite in
un contesto poco credibile a causa della scarsa verosimiglianza con cui il
regista disegna le dinamiche innestate dal comportamento di
Isabelle all' interno della famiglia. In questo modo lo scandalo
provocato dalla scoperta del misfatto viene reso in una maniera che
sembra contraddire le parole dei genitori, apparentemente scioccati
dalla notizia ma nel contempo pronti a metabolizzare la faccenda in men
che non si dica con l'aiuto di una sceneggiatura oltremodo frettolosa. Ed anche
il personaggio di Isabelle, nell'interpretazione fredda e distaccata di
Marine Vacth contribuisce a non sciogliere i dubbi sui reali motivi che la
spingono a trasgredire, celati da una presunta confusione esistenziale.
Invece di lavorare sull'introspezione e sul background del personaggio
Ozon preferisce far sfilare la sua eroina (fotomodella prima che
attrice) espandendo oltremisura le scene di raccordo, e dando vita a
sequenze didascaliche, come quella che risolve il confronto tra Isabelle
ed i suoi coetanei con una passarella in solitaria che vorrebbe
evidenziare la diversità della ragazza e la sua eccezionalità
all'interno di quel contesto, oppure enfatizzando una salita di scale
per segnalare la rinascita del personaggio, assurta a nuove
consapevolezze dopo un periodo di grande incertezza che coincide
(finalmente) con il fidanzamento tra Isabelle ed un suo compagno di
scuola. Se il personaggio della ragazza arricchisce una galleria di
caratteri al di sopra del bene e del male "Giovane e bella" si colloca
invece tra i film meno riusciti di una cinematografia ancora una volta
all'insegna della discontinuità.
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