Ti ricordi di me
di Rolando Ravello
con Edoardo Leo, Ambra Angioini
genere, commedia
Italia, 2014
durata, 91'
Robi, scrittore di favole alternative con l’hobby della cleptomania; Bea, narcolettica cronica con l’aggravante dell’ amnesia. Due “alieni sociali” che si incontrano in terapia, il resto della storia potete immaginarvela.
Il fatto che la storia sia scontata, è il minor difetto del nuovo film di Ravello. La sceneggiatura fa acqua da tutte le parti e tenta di salvarsi in calcio d’angolo con un improbabile finale aperto; le immagini sono colorate di quell’apatia che tanto strizza l’occhio alle peggiori (come se ce ne fossero di belle) fiction nazionali. Ad aggravare la situazione i due attori protagonisti che, con l’Edoardo Leo che va tanto di moda ultimamente nelle sale e un’Ambra Angiolini fuori ruolo dimostrano una tecnica recitativa sopraffina, talmente sopraffina che non si vede. In tutto ciò i siparietti comici fanno ridere poco e niente, e tentativi tecnici imbarazzanti (vedasi la zoommata “vertigo” alla Hitchcook). Unica eccezione è Paolo Calabresi, che si dimostra un’ottima spalla.
Eppure ultimamente della commedia italiana si sono viste belle cose (si pensi a Pif, o a Smetto quando voglio, con lo stesso Leo nei panni del protagonista). Il passo definitivo del genere evidentemente non è ancora completo, dimostrazione lo è proprio ”Ti ricordi di me”, che sia da un primo sguardo che dopo un’attenta analisi, possiamo definire film osceno.
Antonio Romagnoli
di Rolando Ravello
con Edoardo Leo, Ambra Angioini
genere, commedia
Italia, 2014
durata, 91'
Robi, scrittore di favole alternative con l’hobby della cleptomania; Bea, narcolettica cronica con l’aggravante dell’ amnesia. Due “alieni sociali” che si incontrano in terapia, il resto della storia potete immaginarvela.
Il fatto che la storia sia scontata, è il minor difetto del nuovo film di Ravello. La sceneggiatura fa acqua da tutte le parti e tenta di salvarsi in calcio d’angolo con un improbabile finale aperto; le immagini sono colorate di quell’apatia che tanto strizza l’occhio alle peggiori (come se ce ne fossero di belle) fiction nazionali. Ad aggravare la situazione i due attori protagonisti che, con l’Edoardo Leo che va tanto di moda ultimamente nelle sale e un’Ambra Angiolini fuori ruolo dimostrano una tecnica recitativa sopraffina, talmente sopraffina che non si vede. In tutto ciò i siparietti comici fanno ridere poco e niente, e tentativi tecnici imbarazzanti (vedasi la zoommata “vertigo” alla Hitchcook). Unica eccezione è Paolo Calabresi, che si dimostra un’ottima spalla.
Eppure ultimamente della commedia italiana si sono viste belle cose (si pensi a Pif, o a Smetto quando voglio, con lo stesso Leo nei panni del protagonista). Il passo definitivo del genere evidentemente non è ancora completo, dimostrazione lo è proprio ”Ti ricordi di me”, che sia da un primo sguardo che dopo un’attenta analisi, possiamo definire film osceno.
Antonio Romagnoli
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