The Nice Guys
di, Shane Black
con, Russel Crowe, Ryan Gosling, Angourie Rice
Usa, 2016
genere, commedia
durata, 93'
Oltremodo folle nel demolire le istanze del cinema d’azione
classico, The Nice Guys diviene il fiero
paladino di uno stile, quello identificativo del suo regista, complesso nella
sua apparente semplicità. Lo svolgersi di un plot serrato, ricco in dialoghi
che si susseguono a ‘mo di proiettili, sferzando l’immobilismo in cui si
sarebbe rischiati di incedere riportando in vita un periodo così particolare
(quello dei ‘70s), costringe i due sceneggiatori ad imperniare l’intera vicenda
sui due, prorompenti, protagonisti. Nice
Guys è il proseguimento di un’ideale di cinema che Shane Black rincorre sin
dai primordi, esemplificato in particolar modo in Kiss Kiss Bang Bang, il quale condivide con la sua nuova opera l’impostazione
binaria della sceneggiatura. Russel Crowe, gigioneggiante nella ridicola
serietà del suo ruolo, sembra avvicinarsi sempre più alla corporeità del
caratterista John Goodman – pur limitandosi, per esigenze di copione, nell’inventiva
mimica, contrariamente al suo collega Gosling, avulso da ogni pragmatismo,
immerso nella follia di una condizione lavorativa miserrima, vissuta con
lucidità ed apparente ottimismo. Il loro incontro/scontro fortuito li
trascinerà in una corsa che riserverà una buona dose di dinamismo e
originalità, intralciati nel loro cammino da un parterre figurativo dall’incisività
ridotta, eccezion fatta per Angourie Rice, la giovane interprete che da il volto
al comprimario maggiormente caratterizzante. Frenetico nelle adrenaliniche
scene d’azione, sapientemente calibrato negli ingredienti registici, con un’attenzione
particolare all’atmosfera ricreata ad hoc per immergerci con totalità nella Los
Angeles dei settanta, il film si discosta notevolmente dalla mole materica di
patinati ed insulsi tentativi puramente ricreativi sommergenti le sale nostrane
in tali mesi dell’anno, contagiandoci in una risata collettiva difficilmente obliabile
e mai urticante. Il reale moto innovativo della pellicola resta, difatti, l’ironia
che serpeggia, latente o più spesso in superficie, e sovente si muta in
cinismo, mai scaturente dal trucido, neppure una volta scatologico o fine a sé
stesso.
Lo humour Blackiano si discosta totalmente dal pacchiano, non è kitsch come
le ambientazioni in cui viene perpetrato, si insinua nel sottopelle
spettatoriale, lasciandosi dietro una piccola scia che comporterà, con ovvia
necessità, un rilascio graduale ma inesorabilmente sfociante nel riso più
godurioso. La sequenza ambientata all’interno dell’ascensore sarà valevole come
dimostrazione dell’intento irrisorio perpetrato dal regista nei confronti di un
genere risultante spesso stucchevole nel suo
volersi eccessivamente prendere sul serio, dimenticando la funzione di
goliardia ed intrattenimento dello stesso: in un turbinio di acrobazie fuor di
logica, giochi di visto-non-visto al limite del parodico, e sapiente misura di
sguardi e gesti – il tutto condito da una colonna sonora non altisonante, utile
a sottolineare i momenti adrenalinici e
mai realmente troppo invasiva, Black risolve in maniera lampante una sequenza
che, in altre mani, avrebbe fruttato un risultato fuor di dubbio aberrante
nella sua pochezza, ricorrendo ad inquadrature particolareggiate che pongono al
centro dell’attenzione i due protagonisti, pur riuscendo nell’intento
difficoltoso di non oscurare mai lo sfondo, luogo privilegiato per l’azione
comica.
Perché se nello sfondo, come la commedia classica e il genere
parodistico ci insegnano, si viene a creare un mondo altro, più spinto nella
propria irrisione rispetto al proscenio, in primo piano si muove la vicenda dei
due semi-improvvisati investigatori, sorretta da un impianto solido, con il
piede costantemente premuto sull’acceleratore del sarcasmo. Black decreta così
la presenza di una piccola, spesso oscurata, anomalia nel campo hollywoodiano
dell’action, e sviluppa uno stile così riconoscibile, in un genere pronto a
fruttare, si spera, nuove sorprese.
Alessandro Sisti
2 commenti:
Lo attendo con strana impazienza... Non sarà un filmone ma il trailer promette bene. Speriamo bene.
la mia sensazione è che sia un film su cui si possa andare sul sicuro...anche per l'amalgama di due attori così iconicamente diversi..
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