"Letherheads" è il titolo originale di questa commedia dai toni farseschi che prende a prestito un background sportivo e tutto maschile come quello legato alle vicissitudini di una squadra di Football americano agli arbori del nascente sistema professionistico, per rinverdire un genere caro all’Hollywood dei tempi d’oro come quello della "guerra dei Sessi" aggiornando la mitica coppia Tracy/Hepburn con la meno carismatica per colpa di lei Clooney/Zelwegger e dando vita ad una storia che vede lo smaliziato ed ormai maturo Jack e lo sbarbino sulla cresta dell’onda, uniti da un maschilismo bambinesco ed un po’ ottuso, ma separati da una carriera che scorre su binari diversi, impegnati a contendersi, a suon di swing e scazzottate, l’amore della bisbetica giornalista che li segue per immortalare le imprese del giovane fenomeno, diventato una leggenda per un impresa guerresca di incredibile coraggio.
Se la classicità del Clooney attore è fuor di discussione per un telento così naturale da farci dimenticare che il cinema è innanzitutto finzione, così non accade per il suo alter ego registico che al terzo tentativo, forse il più difficile per le distanze antropologiche che ci separano da quegli indimenticabili prototipi, riesce a restituire la superficie sofisticata ed a tratti anche la spensieratezza della grande commedia americana, ma fallisce nel tentativo di penetrare i meccanismi che l’anno resa indimeticabile: i dialoghi fitti di umorismo ed intelligenza, la voglia di trasgredire con il sorriso sulle labbra ma soprattutto la capacità di trasformare un ensemble eterogeneo in un meccanismo ad orologeria lasciano il posto ad un film che è più attento al rispetto filologico ed alla mimesi delle sue componenti piuttosto che all’incarnazione di quegli stilemi. Ad aumentare i rimpianti ci si mette anche la scelta di un corrispettivo femmile che sembra più dettata da motivi di amicizia che artistici. In definitiva “In amore niente regole” si mantiene coerente con le scelte personali ed anticommerciali del suo autore, ma si prende una pausa dal rigore cinematografico che aveva caratterizzato le sue ultime apparizioni.
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