Tutto il film è giocato sulle facce e sui corpi dei personaggi; più della trama, che in fin dei conti non dice nulla di nuovo sull’ ipocrisia dei rapporti familiari e sulle solite delusioni generazionali, conta il modo con cui il regista si serve degli attori per rappresentare queste situazioni. E’ dà li, dal contrasto tra le dimensioni pantagrueliche ma vitali del fratello sull’orlo di una crisi di nervi interpretato da Battiston e quello segaligno ed ossuto del protagonista, da quello sensuale e materno della puttana santa di Caterina Murino, a quello androgino ed asessuato di Anita caprioli, una sorella che è una specie di stella polare attorno alla quale ruota il resto della ciurma, che il film prende quota. Ma il film non potrebbe essere tale se non ci fosse la presenza Monstre di Valerio Mastrandrea, interprete perfetto di un simpatico idiota che in qualche modo sembra aggiornare in chiave fumettistica (la sua fisicità è una via di mezzo tra lo Zanardi Pazienziano ed il Lucky Luke Bozzettiano) lo studente perdigiorno di “Tutti giù per terra” grazie ad una recitazione di grande spontaneità. Ed è proprio quest’area da fumetto in carne ed ossa che il film assume dal suo protagonista a rendere “Non pensarci” qualcosa in più di un semplice divertissment, ma anche, e ci verrebbe da dire “meno male” in meno di un film autoriale.
lunedì, agosto 11, 2008
Non pensarci
Tutto il film è giocato sulle facce e sui corpi dei personaggi; più della trama, che in fin dei conti non dice nulla di nuovo sull’ ipocrisia dei rapporti familiari e sulle solite delusioni generazionali, conta il modo con cui il regista si serve degli attori per rappresentare queste situazioni. E’ dà li, dal contrasto tra le dimensioni pantagrueliche ma vitali del fratello sull’orlo di una crisi di nervi interpretato da Battiston e quello segaligno ed ossuto del protagonista, da quello sensuale e materno della puttana santa di Caterina Murino, a quello androgino ed asessuato di Anita caprioli, una sorella che è una specie di stella polare attorno alla quale ruota il resto della ciurma, che il film prende quota. Ma il film non potrebbe essere tale se non ci fosse la presenza Monstre di Valerio Mastrandrea, interprete perfetto di un simpatico idiota che in qualche modo sembra aggiornare in chiave fumettistica (la sua fisicità è una via di mezzo tra lo Zanardi Pazienziano ed il Lucky Luke Bozzettiano) lo studente perdigiorno di “Tutti giù per terra” grazie ad una recitazione di grande spontaneità. Ed è proprio quest’area da fumetto in carne ed ossa che il film assume dal suo protagonista a rendere “Non pensarci” qualcosa in più di un semplice divertissment, ma anche, e ci verrebbe da dire “meno male” in meno di un film autoriale.
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