di: P.Chelsom.
con: J.Cusack, K.Beckinsale, J.Piven, M.Shannon.
- USA 2001 - 90'
Commedia romantica ma non cretina. Ragguaglio semplice ma tutt'altro che secondario e che dovrebbe bastare per inquadrare un film lieve e piacevole come "Serendipity", ulteriormente ingentilito dalla presenza di una certa sottile malinconia che riduce di molto il melenso e lo stucchevole comunque in agguato in operazioni del genere. Se la storia ruota attorno al concetto di serendipita' - ovvero la sagacia d'interpretare nel giusto senso i segni casuali di un fenomeno, in questo caso amoroso, giungendo a consapevolezze diverse dalle premesse di partenza, del genere cercando-qualcosa-ne-trovi-un'altra - la progressione della vicenda se ne avvale più come pretesto per innescare equivoci, corse contro il tempo, momenti di euforia e disillusioni, che per speculare o divagare sul versante filosofico.
Sara (Kate Beckinsale) e Jonathan (John Cusack) s'incontrano un giorno qualunque in una New York prenatalizia e, in capo a qualche ora, fraternizzano. Già impegnati dal lato sentimentale, pero', affidano gli eventuali sviluppi di quel loro incrocio ai capricci della sorte e alla volubilità del tempo, con la segreta speranza/certezza di ravvisarne nelle circostanze del quotidiano ipotetiche avvisaglie e insospettate rivelazioni. Riusciranno, alla fine, Sara e Jonathan a convogliare le giravolte delle proprie vite sulla stessa coordinata geografica ? Domanda oziosa: turbamenti, ironie, dubbi e aspettative in "Serendipity" scaturiscono - ecco il pregio e il tratto distintivo - più ancora che dalla ronde amorosa che ne rappresenta la ovvia ragion d'essere, dalla contagiosa e nient'affatto scontata chimica dei protagonisti, affiatati e complici, empatici e credibili, in specie nel loro meditabondo girovagare alla ricerca uno dell'altra (con spesso alle calcagna amici solleciti, tipo l'irrefrenabile Jeremy Piven, vero vecchio sodale di Cusack).
Kate Beckinsale, silhouette sottile di straordinaria fotogenia, quanto interprete di alterna e in fondo poco eclatante carriera, divisa, quest'ultima, tra incerti tentativi di cinema adulto e una più routinaria quanto remunerativa permanenza nei generi (si pensi solo all'ennesima inesauribile saga, "Underworld"), offre al carattere di Sara tratti impazienti e febbrili che contrastano felicemente col suo charme altolocato molto soave, molto british, donandole/donandoci l'illusione di uno splendore accessibile perché intimamente vulnerabile. John Cusack, uno degli eterni ragazzi americani, attore forse poco apprezzato ma in grado di giocare con un discreto bagaglio di sfaccettature, tratteggia Jonathan in parte tornando in linea con quel suo personaggio scanzonato e un tanto sopra le righe, in apparenza risolto ma in fondo inquieto, degli episodi meno banali della teen comedy americana della seconda meta' degli anni '80. Qui solo un po' appesantito, più scaltro ma con guizzi di quella logorroica ingenuità - degna della gloria antica di film come "Sacco a pelo a tre piazze/"The sure thing" (1985) di quel abile commediante che e' Rob Rainer, o "Non per soldi... ma per amore"/"Say anything..." (1989), esordio alla regia per Cameron Crowe - che non a caso aveva intrigato il Woody Allen pre-senile ("Pallottole su Broadway", 1994).
Pur perdendo di mordente nella seconda parte, "Serendipity" si riscatta nel finale sulla pista di pattinaggio di Central Park - mentre impalpabile comincia a fioccare la neve - con Jonathan/Cusack che si stende sul ghiaccio ad aspettare che il suo destino si compia e da qualche parte si fa strada la morbida mestizia di "Northern sky" di Nick Drake.
TFK
in onda mercoledì 14/01, alle 21,15 su RAI Movie.
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