I nostri ragazzi
di Ivano De Matteo
con Alessandro Gassman, Luigi Lo Cascio, Giovanna Mezzogiorno, Barbara Bobulova
Italia, 2014
genere, drammatico
durata, 92'
Meno strutturato e analitico del suo precursone, il film di De Matteo parte dalla stessa scommessa, e cioè di adottare il plot di un romanzo ("La
cena" di Herman Koch) pensato per un contesto diverso da quello
italiano, riscrivendolo con le caratteristiche tipiche del bel paese.
Così facendo "I nostri ragazzi" si colora di un'universalità, di parole e
situazioni, che si addice all'eleganza della confezione e alla pulizia
di recitazione degli attori (con la prova di Gassman a tenere alto il
livelo della categoria rappresentata anche da Luigi Lo Cascio e Giovanna
Mezzogiorno) ma che stridfe con la carica eversiva di un messaggio
veicolato attraverso il sorprendente finale, che riporta Di Matteo alle
atmosfere de "La bella gente"; con il tradimento morale e poi spirituale
dei valori professati nella prima parte della vicenda, a ribadire uno
sguardo profondamente pessimista sullo stato delle cose.
di Ivano De Matteo
con Alessandro Gassman, Luigi Lo Cascio, Giovanna Mezzogiorno, Barbara Bobulova
Italia, 2014
genere, drammatico
durata, 92'
Le vie
del successo soni infinite e imprevedibili. Ne sa qualcosa Ivano De
Matteo, fino a qualche tempo fa desaparecidos del cinema italiano, a
causa di un film - "La bella gente"- che mettendo a nudo l'iprocrisia
del ceto modernista e radical chic gli aveva precluso l'accesso
ai normali canali di distribuzione, e poi, grazie anche alla
santificazione ricevuta per il torto subito, promosso a nuova visibilità
grazie a un lungometraggio, "Gli equilibristi", che, attraverso una
storia di disaffezione familiare esplorava nuove forme di precariato
sociale. Questo per dire come a volte la promozione di un film e il suo
appeal vengano condizionati da fattori difficilmente pronosticabili. Nel
caso de "I nosti ragazzi", terzo film di De Matteo, a incidere in
maniera negativa sugli esiti finali potrebbe essere stata la somiglianza
con "Il capitale umano" di Daniele Virzì, con cui il film di De Matteo
ha più di un punto in comune, a cominciare da una trama che utlizza lo
stesso tipo di espediente - la notte brava dei figli dei protagonisti-
per innescare la crisi di un gruppo umano apparentemente equlibrato.
Accade infatti che due fratelli caratterialmente agli antipodi debbano
decidere se denunciare o meno l'accaduto, testimoniando contro la loro
stessa prole. Un dilemma tanto drammatico quanto esemplare nel mettere a
nudo l'ipocrisia e le contraddizioni di un nucleo affettivo che il
regista romano modula sugli umori diMassimo (Alessandro Gassman),
avvocato spregiudicato e rampante, e di Paolo, pediatra altruista e
riflessivo; modelli di riferimento di una borghesia (romana) allo stesso
tempo conservatrice e progressista.
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