Italiano medio
di Maccio Capotonda
Italia, 2015
genere, commedia
durata,
Dopo anni di carriera in
televisione e la consacrazione definitiva giunta dal pubblico “on-line”,
sfruttando una comicità basata su un ambiguo ma interessante mix di non- sense
americano alla “Family guy” e una buona infarinatura della memoria comica
nostrana, Marcello Macchia - noto ai più come Maccio Capatonda - debutta sul
grande schermo col film “Italiano medio”.
Tratta da uno dei trailer/parodia
che lo hanno reso celebre, la storia
narra di Giulio Verme, convinto ambientalista che, in un momento di crisi, si
convince ad assumere una pillola la cui funzione è permettere di utilizzare il 2% del cervello piuttosto
che il 20%.
È interessante come l’italiano medio, in realtà, risulti essere,
infine, una media ponderata tra i due sé incarnati dal protagonista: il primo
impegnato nella lotta sociale, generoso verso il prossimo e perfettamente
rispettoso delle regole; il secondo, invece, sboccato, donnaiolo e “discotecaro”.
Il risultato è, per l’appunto, l’italiano medio/furbo/arrampicatore/ tendente al
compromesso.
In un panorama cinematografico -
prettamente nazionale - che stenta a decollare nel genere della commedia, Marcello
Macchia tenta un’operazione complessa: da una parte riesce nell’intento di
riportare sullo schermo i cosiddetti “caratteri” ed un’ironia non sempre fine a
sé stessa; dall’altra fallisce nel biascicare per 90’ ciò che, con fare genuino
ed immediato, era riuscito ad urlare in maniera secca nei propri lavori brevi e
che, tocca dirlo, risultano geniali e brillanti.
Antonio Romagnoli
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