sabato, gennaio 17, 2015

OUIJA

OUIJA
di Stiles White, 
con Olivia Cooke, Ana Coto
Usa, 2014
genere, horror
durata, 89'



In tempi in cui la realtà supera la fantasia, non bisogna stupirsi se il cinema horror continua a segnare il passo. A dire il vero gli ultimi lavori di Scott Derrikson e James Wang avevano fatto sperare in un ripresa che invece non c'è stata. A pesare in negativo è innanzitutto la mancanza di idee, e quindi il pupullare di storie realizzate al ciclostile. Oltre alla paura, ingrediente indispensabile per film di questo tipo, a mancare è dunque l'elemento sorpresa, letteralmente annichilito dalla prevedibilità dei plot utilizzati dai registi. "Oujia" conferma queste mancanze mettendo sul piatto della bilancia una storia di case infestate dal male e di sedute spiritiche che generano mostri. Nel film prodotto da Michael Bay e diretto da Stile White il problema nasce quando Lane e i suoi amici, nel tentativo di dialogare con l'anima dell'amica scomparsa, risvegliano le cattive intenzioni di uno spirito maligno che inizia ad accanirsi contro di loro.
Con un incipit del genere era impossibile aspettarsi qualcosa di nuovo ma "Oujia", titolo ricavato dal nome della tavoletta utilizzata per evocare i defunti, riesce addirittura ad andare sotto media, con una regia che neppure per un momento è capace di farci trepidare per la sorte dei poveri ragazzi. Se a questo aggungiamo incongruenze di contorno, come quella che in maniera inspiegabile priva i ragazzi del background familiare, praticamente assente nonostante la giovane età dei protagonisti, e la nebulosa quanto superficiale spiegazione che alla fine vorrebbe giustificare i motivi di tanto accanimento, si stenta a credere che "Oujia" abbia rastrellato al box office americano circa 50 milioni di dollari. Vivamente sconsigliato.

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