OUIJA
di Stiles White,
con Olivia Cooke, Ana Coto
Usa, 2014
genere, horror
durata, 89'
di Stiles White,
con Olivia Cooke, Ana Coto
Usa, 2014
genere, horror
durata, 89'
In tempi in cui la
realtà supera la fantasia, non bisogna stupirsi se il cinema horror
continua a segnare il passo. A dire il vero gli ultimi lavori di Scott
Derrikson e James Wang avevano fatto sperare in un ripresa che invece non c'è stata. A
pesare in negativo è innanzitutto la mancanza di idee, e quindi il
pupullare di storie realizzate al ciclostile. Oltre alla paura,
ingrediente indispensabile per film di questo tipo, a mancare è dunque
l'elemento sorpresa, letteralmente annichilito dalla prevedibilità dei plot utilizzati dai registi. "Oujia" conferma queste mancanze mettendo sul piatto della
bilancia una storia di case infestate dal male e di sedute spiritiche
che generano mostri. Nel film prodotto da Michael Bay e diretto da Stile
White il problema nasce quando Lane e i suoi amici, nel tentativo di
dialogare con l'anima dell'amica scomparsa, risvegliano le cattive
intenzioni di uno spirito maligno che inizia ad accanirsi contro di
loro.
Con un incipit
del genere era impossibile aspettarsi qualcosa di nuovo ma "Oujia",
titolo ricavato dal nome della tavoletta utilizzata per evocare i
defunti, riesce addirittura ad andare sotto media, con una regia che
neppure per un momento è capace di farci trepidare per la sorte dei
poveri
ragazzi. Se a questo aggungiamo incongruenze di contorno, come quella
che in maniera inspiegabile priva i ragazzi del background familiare, praticamente
assente nonostante la giovane età dei protagonisti, e la nebulosa quanto
superficiale spiegazione che alla fine vorrebbe giustificare i motivi di
tanto accanimento, si stenta a credere che "Oujia" abbia rastrellato al box office americano circa 50 milioni di dollari. Vivamente sconsigliato.
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