lunedì, settembre 18, 2023

IL PIU' BEL SECOLO DELLA MIA VITA

Il più bel secolo della mia vita

di Alessandro Bardani

con Sergio Castellitto, Valerio Lundini, Carla Signoris

Italia, 2023

genere: commedia

durata: 83’

Una commedia dolceamara sul senso della vita e dei rapporti interpersonali. Il film di Alessandro Bardani altro non è che un dramma travestito da commedia per far sorridere lo spettatore nonostante stia guardando sullo schermo un centenario che ribadisce più volte, almeno inizialmente, di non avere troppo tempo a disposizione.

Tutto inizia con una bella sequenza in bianco e nero che sembra proiettare lo spettatore in una certa direzione, quella di un cinema più serio e drammatico, ma che, in realtà, fa solo da preambolo, necessario per comprendere sia il protagonista sia il tema alla base del film.

Conosciamo subito il piccolo Gustavo e la sua indole non troppo docile. Il bianco e nero, che ci aiuta a capire che si tratta soltanto di una parentesi relativa al passato, torna poi anche successivamente con piccoli inserti storici che l’anziano protagonista ricorda. Passa quasi un secolo e ritroviamo Gustavo, ormai centenario, contattato da un’associazione che permette a coloro che riescono ad arrivare alla soglia della tripla cifra, e che non conoscono i genitori, di conoscerli. O meglio di avere informazioni in merito a chi ha dato loro la vita.

Gustavo (un ben truccato Sergio Castellitto) si scontra quindi con Giovanni (un inedito Valerio Lundini). Uno scontro quasi obbligatorio, considerati carattere e modo di fare di entrambi. Se il primo, nonostante l’età, è molto energico, pieno di vita e di voglia di fare, il secondo è, invece, l’anziano della situazione. E questa dinamica si riflette anche nell’approccio che i due hanno al tema centrale. Gustavo non sembra interessato a conoscere i propri genitori, ha semplicemente colto l’occasione di uscire dalla casa di riposo nella quale era stato confinato. Giovanni, dal canto suo, è intenzionato ad andare fino in fondo, sembra quasi che sia lui a dover cercare i genitori, un’intenzione mascherata da quello che lui afferma essere uno dei momenti più importanti per l’associazione se non quello di svolta che possa permettere poi ad altre persone come Gustavo di conoscere le proprie origini. Lo scopo, infatti, sia dell’associazione che del film stesso è mettere al corrente più persone possibili riguardo l’assurdità di questa legge che non consente di conoscere i genitori fino al compimento dei 100 anni e che, oltre a non permettere un’identità completa, non aiuta nemmeno nel campo della sanità perché, così facendo, non si conoscono eventuali malattie o patologie che possono essere ereditarie.

A convincere, però, sono principalmente due persone, i due interpreti principali che, insieme a una Carla Signoris più che in forma, regalano forti emozioni. Molto ben assortiti ed entrambi in ruoli opposti rispetto al solito e rispetto alla loro persona, si calano perfettamente nei personaggi cucendosi addosso anche ansie e paure. Da una parte un divertito Castellitto si cimenta in qualcosa di raramente visto al cinema, dall’altra Lundini si toglie la maschera del comico per prendere temporaneamente in prestito quella dell’attore, apparentemente già rodato e in grado di dire molto più di quello che si vede.

Due opposti legati tra loro come due calamite che, come nella maggior parte dei casi, insegnano che si può sempre cambiare e migliorarsi.


Veronica Ranocchi

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