Jeanne du Barry – La favorita del re
di Maïwenn
con Johnny Depp, Maïwenn,
Benjamin Lavernhe
Francia, 2023
genere: biografico,
drammatico, storico
durata: 113’
Una storia di corte a
Corte. “Jeanne du Barry – La favorita del re” ha aperto il Festival di Cannes
2023 permettendo a Johnny Depp di riprendersi il centro del red carpet dopo il
processo con la ex moglie. Acclamato come un re, sembra che, con questo film la
realtà voglia abbracciare la finzione, dal momento che l’attore presta il volto
proprio a un sovrano, più precisamente Luigi XV. Ma, ciononostante, non è lui
al centro della vicenda, ma, come anticipato dal titolo, la favorita del re, Jeanne du Barry, appunto, interpretata da Maïwenn, qui nella veste anche di regista.
Di umili origini Jeanne du
Barry, sfruttando fascino e intelligenza, riesce a scalare i ranghi della
società, facendosi notare dal re in persona che ne richiede la compagnia,
inizialmente in segreto. Col tempo lei si affeziona al re in un sentimento
condiviso e reciproco, tanto che quest’ultimo, una volta morta la regina
consorte, fa sposare Jeanne con il Conte du Barry, per farla salire di rango
sociale, invitando poi lei, il marito e il figlio di lui a vivere a Corte.
Se quindi Jeanne diventa a
tutti gli effetti la favorita del re, dall’altra parte viene, però, “ostacolata”
dalle figlie del sovrano e da tutti coloro che non la ritengono all’altezza a
causa delle sue umili origini. Una scalata sociale non completamente riuscita,
anche a causa di circostanze non sempre favorevoli.
Quella compiuta da Jeanne du
Barry è anche una presa di posizione più che all’avanguardia per l’epoca. Anche
se si può leggere il film come orientato a mettere in risalto l’aspetto più
frivolo e “carnale”, in realtà ciò che fa Jeanne du Barry è usare a suo vantaggio
l’intelligenza e l’astuzia.
Descritta agli occhi di
tutti come la giovane di umili origini non degna di stare a fianco del re, in
realtà lei dimostra più volte e in più occasioni di essere superiore, per
conoscenza, al sovrano e a gran parte delle persone che l’avrebbero voluta
lontano da Corte.
Il punto a sfavore in
questo da parte della regista è il non essere riuscita a valorizzare appieno
questo aspetto che, invece, tra situazioni quasi al limite dell’assurdo, e
personaggi fin troppo caricaturali, risulta troppo leggero e non fa comprendere
al pubblico più mainstream la forza di una donna che nel XVIII secolo si fa
carico di tutto e porta sulle spalle il peso di una personalità scomoda e
ingombrante, ma sicuramente all’avanguardia.
Dai modi di fare all’approccio
con le persone, Jeanne du Barry si distingue e si fa notare non soltanto per essere
arrivata a corte “all’improvviso”. Nonostante molti non la ritengano degna di
ricoprire il nuovo ruolo, lei riesce ad andare oltre e imporre, in maniera
indiretta e involontaria, un proprio stile di vita. Non è più solo la favorita
del re, ma diventa la favorita anche di chi la osserva e, proprio in quanto
osservatore esterno, vorrebbe poter intervenire a dare una mano.
Tra risate e serietà, Maïwenn
impone il proprio ritmo alla narrazione, così come il personaggio da lei interpretato
detta le nuove regole di corte, permettendo al film di trattare svariati temi,
compreso anche quello del razzismo in una scena che, senza prendersi troppo sul
serio, descrive perfettamente una situazione non così distante nel tempo.
Senza cadere in volgarità
e banalizzazioni Maïwenn tratteggia una donna che potrebbe tranquillamente
vivere nel 2023.
Un film che fa salire
nuovamente alla ribalta Johnny Depp, innalzandolo al ruolo di re, ma che al
contempo ne fa un burattino nelle mani di una donna libera e pensante, capace
anche di vestirsi da uomo e rompere le regole rigide imposte dal Regno.
Veronica Ranocchi
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