IL VENDICATORE
Regia: Antoine Fuqua
Cast: Denzel Washington, Chloë Grace Moretz, Marton Csokas, Bill Pullman
2014 USA - Thriller - 131 min
In un panorama dove, ormai, anche il cinema mainstream necessita di trovare una propria dimensione autoriale, "The equalizer" prova ad entrare prepotentemente in quest'ottica, con l'orchestra diretta da uno come Antoine Fuqua, che affida il ruolo di solista a Denzel Washington.
La storia è quella di Robert McCall, uomo in apparenza semplice col passato da agente segreto. Il resto della storia, ahinoi, s'immagina facilmente.
Il tentativo, di cui si parlava in apertura, di restituire un linguaggio interessante ad un cinema prettamente d'intrattenimento, s'infrange in una sceneggiatura che definire prevedibile sarebbe ingiusto nei confronti del termine. Ed in effetti il pretesto narrativo - la ragazza picchiata a sangue -, che srotola la ferraginosa vicenda, esce di scena (e ci rientra in maniera ancora più ridicola) con un' imprecisione strutturale spaventosa. Inutile anche il tentativo letterario, riversato nel parallelo con "Il vecchio e il mare" di Hemingway che, nel tentativo di elevare il film di livello, lo fa ulteriormente inabissare. I tratti positivi si nascondono nell'abilità visionaria di Fuqua, che ha delle trovate degne di nota in una regia che deve reggere i tanti effetti speciali imposti, ancora una volta senza far centro, dallo script. Ottimo anche Washington, che riesce a rendere interessante un personaggio che non avrebbe le basi scritte per esserlo.
Alla fin dei conti "The equalizer" si limita ad essere un "Denzel Washington contro tutti", dove lo scontro tra l'ex agente della CIA e la mafia russa - una guerra fredda portata avanti anche col cinema, ancora una volta la colpa va data alla fase di scrittura - contribuisce ancora di più a lasciare in bocca un sapore orribile. Se non altro "The equalizer" è la conferma del fatto che un film, per quanto ben recitato e tecnicamente ben fatto, non può essere dimentico della fase di scrittura e di una solida base strutturale. Attendiamo Fuqua sugli schermi con opere di ben altra levatura.
di Antonio Romagnoli
Regia: Antoine Fuqua
Cast: Denzel Washington, Chloë Grace Moretz, Marton Csokas, Bill Pullman
2014 USA - Thriller - 131 min
In un panorama dove, ormai, anche il cinema mainstream necessita di trovare una propria dimensione autoriale, "The equalizer" prova ad entrare prepotentemente in quest'ottica, con l'orchestra diretta da uno come Antoine Fuqua, che affida il ruolo di solista a Denzel Washington.
La storia è quella di Robert McCall, uomo in apparenza semplice col passato da agente segreto. Il resto della storia, ahinoi, s'immagina facilmente.
Il tentativo, di cui si parlava in apertura, di restituire un linguaggio interessante ad un cinema prettamente d'intrattenimento, s'infrange in una sceneggiatura che definire prevedibile sarebbe ingiusto nei confronti del termine. Ed in effetti il pretesto narrativo - la ragazza picchiata a sangue -, che srotola la ferraginosa vicenda, esce di scena (e ci rientra in maniera ancora più ridicola) con un' imprecisione strutturale spaventosa. Inutile anche il tentativo letterario, riversato nel parallelo con "Il vecchio e il mare" di Hemingway che, nel tentativo di elevare il film di livello, lo fa ulteriormente inabissare. I tratti positivi si nascondono nell'abilità visionaria di Fuqua, che ha delle trovate degne di nota in una regia che deve reggere i tanti effetti speciali imposti, ancora una volta senza far centro, dallo script. Ottimo anche Washington, che riesce a rendere interessante un personaggio che non avrebbe le basi scritte per esserlo.
Alla fin dei conti "The equalizer" si limita ad essere un "Denzel Washington contro tutti", dove lo scontro tra l'ex agente della CIA e la mafia russa - una guerra fredda portata avanti anche col cinema, ancora una volta la colpa va data alla fase di scrittura - contribuisce ancora di più a lasciare in bocca un sapore orribile. Se non altro "The equalizer" è la conferma del fatto che un film, per quanto ben recitato e tecnicamente ben fatto, non può essere dimentico della fase di scrittura e di una solida base strutturale. Attendiamo Fuqua sugli schermi con opere di ben altra levatura.
di Antonio Romagnoli
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