Attacco al potere 2
di Babak Najafi
con Gerard Butler, Aaron Eckart, Morg an Freeman
USA ,2016
genere, azione
durata, 99'
Sopravvivere
a chi vorrebbe impedirgli di tornare dalla propria famiglia e ancora,
vendicarsi dei terroristi che hanno appena ucciso quattro presidenti e
stanno cercando di fare lo stesso con quello degli Stati Uniti in una
Londra messa a ferro e fuoco dagli attentati organizzati da un venditore
d’armi islamico. E’ questo lo scenario che fa da premessa alla seconda
avventura dell’agente segreto Mike Banning (Gerard Butler) di nuovo al
seguito dell'inquilino della Casa bianca con il compito di proteggerne
l’incolumità. Una propensione che, a differenza del primo episodio, nel
quale il protagonista recitava la parte della scheggia impazzita,
riottoso a collaborare con un sistema in cui faticava a riconoscersi,
questo "Attacco al potere 2" ci presenta rinnovata in direzione di una
fedeltà agli ideali della madre patria e ai suoi massimi rappresentanti
che supera qualsiasi forma di abnegazione. Ne è testimonianza non solo
la scelta della sceneggiatura di mostrarci per la maggior parte del
tempo Banning e il suo presidente (Aaron Eckart) tete a tete nella
lotta contro il male ma anche l'affiatamento con cui i due la portano
avanti, così rodato e vicendevole da far invidia a una coppia di ferro
come Batman e Robin.
Diretto dalla new entry Babak Najafi che sostituisce il più esperto Antoine Fuqua con una regia attenta a rispettare il target del
prodotto e dunque, aggiungiamo noi, a replicare senza sorprese
l’estetica catastrofica e rutilante del film precedente, "Attacco al
potere 2" si fa notare per il pragmatismo con cui, a fronte di un ritmo
che non da tregua e che immerge lo spettatore in un tripudio di immagini
ed eplosioni, riesce comunque a far passare in maniera inequivocabile
una propaganda che, nel rimandare alla politica estera americana a cui
la strategia d'azione del film si ispira, giustifica per bocca di uno
dei suoi personaggi - il vicepresidente Trumbull interpretato dal veterano Morg an
Freeman – i danni collaterali intesi come perdita di vittime innocenti.
Un’abilità che non sposta di un millimetro l’efficacia del prodotto ma
che è rivelatrice di un legame, quello tra Hollywood e le istituzioni governative, quanto mai organico e proposito.
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