Frankenstein
di Bernard Rose
con Xavier Samuel, Danny Huston, Carrie-Anne Moss
USA, 2015
genere, drammatico
durata, 89'
Nella storia dell’uomo il
tentativo di superare i limiti della propria condizione si è spesso trasformata
in una lotta di pulsioni convergenti e opposte, in cui vita e morte si sono
scambiate vicendevolmente il ruolo del vincitore. Di questo dualismo il
personaggio di Frankenstein, creato
dal calamaio dell’inglese Mary Shelley, ne è senza dubbio uno dei portati più
conosciuti e celebrati per le molteplici trasposizioni cinematografiche e, più
in generale, per l’influenza che ha avuto sulle arti e nelle lettere il mito di
una scienza capace di invertire e controllare il naturale corso delle cose
umane. Quanto mai attuale, per le discussioni generate dall’applicazione delle
ultime scoperte in materia di genetica, l’utopia dell’uomo che si fa Dio ritorna
in tutte le sue nefaste conseguenze nel Frankenstein scritto e diretto da
Bernard Rose, noto ai più per aver firmato un horror – Candyman – di buon successo ed oggi sugli schermi con l’ennesima versione dei fatti a proposito del Dottor Frankenstein e della
sua abominevole creatura.
Adottando il punto di vista del mostro invece di
quello dell’ambizioso scienziato Rose cambia lo sguardo della storia ma non il
suo svolgimento che, seguendo il canovaccio originale arriva alla fine
assicurando ognuno dei personaggi al destino già scritto. Ora, tenendo conto che
la validità di un simile progetto dipendeva non tanto dall’ortodossia
filologica nei confronti del testo della Shelley ma, al contrario, dalla capacità
del regista di trasgredirlo con un’efficacia in grado di giustificare l’urgenza
dell’operazione, bisogna dire che ne l’ambientazione contemporanea e pauperista
fornita dalla Los Angeles dei
nostri giorni, ne l’aspetto da angelo caduto derivato dalla scelta di riservare
al protagonista un’estetica raffinata ed efebica e la coscienza di un bambino
appena nato riescono a farlo. Se a questo aggiungiamo l’incongruenza della voce
fuori campo – dello stesso Frankenstein adulto e consapevole - che commenta fatti ai quali non è
sopravvissuto il dado è tratto così come il giudizio sul film non certo
positivo.
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