Il cacciatore e la regina di ghiaccio
di Cedric Nicolas Troyan
con Chris Hemsworth, Charlize Theron, Jessica Chastain
USA, 2016
Genere, avventura
durata, 114'
Ravenna,
la perfida matrigna di Biancaneve, abituata a uccidere mariti per
usurparne i regni, ha al suo attivo ignobili assassinii anche tra i suoi
legami di sangue. Quando lo specchio magico le rivela, infatti, che la
figlia di sua sorella Freya è destinata a superarla in bellezza, Ravenna
non esita a porre fine alla sua neonata vita. Tale è il dolore di
Freya, che risveglia nella donna l'arte sopita della magia nera e la
trasforma in una regina di ghiaccio, determinata a bandire l'amore dal
suo regno. È a questo fine che Freya fa rapire i ragazzini dei suoi
territori e li cresce come cacciatori per addestrarli come guerrieri e
vietar loro l'amore. Questa è la sorte di Eric e Sara, che, una volta
cresciuti, però, all'amore non sanno e non vogliono rinunciare.
Rispetto al film di Rupert Sanders, "Biancaneve e il Cacciatore", questo si colloca a metà tra un prequel e uno spin-off in
cui Biancaneve non fa parte del cast e possano tornare a confrontarsi
in bellezza i divi Chris Hemsworth e Charlize Theron. Infine sono
significative le parti affidate a Emily Blunt e Jessica Chastain: solo
la loro bravura di interpreti le salva da due ruoli che, per ragioni
differenti, sono stranissimi. La regina di ghiaccio della Blunt,
autoconfinatasi in un palazzo del freddo, è una palese emulazione in
chiave dark-fantasy del personaggio di Elsa in Frozen, tale da sfiorare
il plagio. La Chastain, invece, appare tutto fuorché nata per un
personaggio boschivo e marziale come quello di Sara e non può impedire
una reazione di iniziale disorientamento nello spettatore, ma è capace
di rendersi plausibile in breve tempo.
Quanto
alla trama, Cedric Nicolas-Troyan opta per una varietà di fonti e
modelli tratti dal cinema contemporaneo ben più che dal repertorio
fiabesco: la compagnia dei quattro nani, l'incontro con i goblin, la
domanda allo specchio, da tener coperto per non indurre in basse e
omicide tentazioni, guardano senza mezza termini al viaggio per l'anello
di Tolkien e Jackson, mentre il contesto della relazione tra Eric e
Sara, bambini-soldato, può ricordare alcuni momenti della saga di
"Hunger Games". Se si aggiunge il già citato rimando al prologo di
"Frozen", non tarda ad affacciarsi il dubbio che tanta varietà di
modelli nasconda in realtà una scarsa materia originale e una
traballante capacità di esistere del film stesso, al di là della mera
funzione di contenitore di star.
Riccardo Supino
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